Addio, Jean Giraud.

Ciao Jean. L’ho saputo tardi… ma l’ho saputo. Molti ignorantoni non ti conosco… Purtroppo non hanno mai avuto la fortuna di poter leggere i tuoi fumetti… di comprendere ed esplorare i tuoi universi. Molti credono che il fumetto sia Pratt e Manara… lasciali stare… ti dirò per è come dire che i libri sono la bibbia e il piccolo principe e basta. Bisogna esser comprensivi e dare sogni a chi vuol sognare. Per me, tu sei stato il mio maestro, con i tuoi disegni, con le parole di Jodorowsky.

Sei stato il mio maestro e resterai per sempre una figura di spicco, un’ideale che spero di raggiungere… anche se sono così in ritardo. Mi sono innamorata di John Difool… ho divorato Arzack… ho letto la tua autobiografia… dove parlavi della tua “schizzofrenia”… Blueberry/L’incal… e mi sei piaciuto. Mi sono innamorata della tua libertà. Della tua costanza. Ed ecco che sono qui a scrivere un post per salutarti… i giorni a venire saranno meno colorati.

Quale grigiore in questo mese di marzo. Quale grigiore emana questo futuro incerto… dove so bene che non esisterà mai nessuno come te.

… non ho molte parole, sai. Ho solo una gran tristezza. Perché mi mancherai. Mi mancherete entrambi. Immagino che agli Humanoides Associés stanno a pezzi… io farò di certo una cosa: continuerò a sognare… a sognare… e a inseguire i miei sogni… nella speranza di poter far sognare tanti altri.

Salut, M’sieur Jean.