Libido I

Accarezzo la mia bellezza
baciando le mie labbra sul freddo specchio

Sono doppia
Mi sorrido, giovane e seducente
con un caldo e profumato fascino
che solo un altro uomo ha spiato
oltre a me.
Poi mi muovo nel mondo
apparendo brutta per scelta
Per conservare la mia eterna beatitudine
Del mio essere perfetta sotto ogni forma vissuta.

L’essere umano gioca così
Volontario standard
Dal naso grosso
La pancia gonfia
gambe grasse
così si lamenta.

Siamo nella nostra intimità Zeus e Giunone
Siamo nella nostra intimità segreti, perfetti.
Viviamo esistendo nella nostra intimità come creatori e creature

Mentre fuori
ecco solo una decente normalità plastificata.
Dove mille danze di bellezze apparenti
subiscono la dannazione di castighi di Hugo:

“esistono senza vivere”

………………………………………..

E mai conoscerai l’interità del mio essere.
perché vivo nella parola
Nell’essere limpida
e al contempo un imperscrutabile mistero.

2 thoughts on “Libido I

  1. Interiorità vissuta e rappresentata con parole che non suonano falsamente retoriche. E’ un mistero la dualità dell’essere, una condanna, ma anche una possibilità. Ma quello che è importante nei tuoi versi è la percezione che hai di te stessa. L’intimità di cui parli richiede un’attenzione ed una sensibilità che non sono scontate, “non a tutti è dato rotolare come una mela tra i piedi altrui” come dice Esenin. La capacità di guardare se stessi, di vedere, di percepire la propria anima, è l’unica dimensione possibile per esistere vivendo.

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